Le principali strategie per consentire la convivenza dei due ambienti sono:
Presenza di entrambi gli stack nelle macchine, per consentire di parlare con apparecchiature di entrambi i tipi
Possibilità di trasferire una comunicazione IPv6 su un tratto di rete gestita con IPv4
Possibilità di trasferire una comunicazione IPv4 su un tratto di rete gestito con IPv6
Per evitare di aumentare eccessivamente la dimensione del pacchetto, una serie di opzioni scarsamente usate sono state eliminate dalla intestazione standard, e spostata in intestazioni opzionali, in questo modo la dimensione dell'intestazione IPv6 è solo il doppio di quella IPv4
Per risolvere il problema del numero di indirizzi disponibili che ha portato al NAT, IPv6 aumenta la dimensione dell'indirizzo IP da 32 bit a 128 bit
Dato che l'intera conversione delle apparecchiature Internet ad IPv6 richiederà molti anni, se mai avverrà completamente, sono state previste una serie di strategie per consentire la convivenza dei due ambienti.
Inoltre, può anche venire tralasciato un eventuale gruppo di numeri a 0 consecutivi, sostituiti dalla sequenza ::
In questi numeri esadecimali, che rappresentano ciascuno 16 bit, le eventuali cifre a 0 iniziali possono venire tralasciate
Dal 6 Giugno 2006 è ufficialmente uscito dalla sperimentazione il nuovo standard di comunicazione Internet chiamato IPv6.
Gli indirizzi IPv6 quindi si esprimono non più come una dotted quad ma come 8 numeri esadecimali a 4 cifre max cadauno, separati da :